Carmen non è un’operetta

Feature "Certamente Verdi e Puccini sono nel mio sangue, a loro sarò sempre fedele, anche perché il cammino della conoscenza dei loro rispettivi capolavori è infinito, non basta una vita per anche solo cominciare a coglierne appieno profondità ed intenti. Ma non appena mi sarà possibile, vorrei continuare ad approfondirei lo studio del repertorio tardo-romantico tedesco e francese.

[Verdi and Puccini are certainly in my blood, I will always be faithful to them, also because the journey of knowledge of their respective masterpieces is infinite, life is not enough to even begin to fully grasp their depth and intent. But as soon as I can, I would like to continue to deepen the study of the German-French late-romantic repertoire.]"
Giorgio GervasoniL'Opera

La serata di Santo Stefano, alla Scala, non ha mancato, neppure quest’anno, alla sua abitudine di radunare un pubblico numeroso, scelto, ma armato fino ai denti di una severità implacabile… Aggiungasi la mancanza del solito ballo, gravissima per coloro che adorano più le gambe che la gola….Ora, in tutte queste cattive disposizioni preconcette , ce n’è una che la più sbagliata non si può immaginare, ed è quella che la Carmen sia quasi un’operetta, e quindi non adatta alle massime scene, mentre invece è un’opera bella e buona, alla quale è toccata la stessa sorte del Faust con meriti per lo meno uguali… Molti negano alla Carmen la sua vera e solida importanza, perché i protagonisti non sono sovrani o principi, nemmeno marchesi o conti, ma semplicemente soldati, e la prima donna, dominante tutto il dramma, non è che una donna volgare del popolo, come l’ha così ben delineata il Mérimée, nel racconto che ha servito di schema ai bravissimi poeti francesi, i quali ne cavarono un libretto dei più belli,….. una vera gemma in mezzo ai brutti ciottoli che toccano a musicare ai poveri maestri di oggigiorno.”

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